Il progetto della Superlega non è morto ma è più vivo che mai. Ecco la strategia nel neoCeo Reichart per vincere le resistenze degli oppositori
Il contestato e controverso progetto della Superlega non è abortito del tutto. E’ stato solo messo tra parentesi in attesa di tempi migliori e del necessario “restyling” per vincere le resistenze dei più recalcitranti. E così, in attesa che la Corte di Giustizia dell’UE si pronunci sul caso, è stato nominato un nuovo CEO, Bernd Reichart, 48 anni, ex Amministratore Delegato del gruppo RTL Deutschland, alla guida della “A22 Sports Management”, la società creata dai soci fondatori della Superlega per curare la promozione, la programmazione e, in particolare, gli aspetti finanziari del costituendo torneo.
“L’obiettivo iniziale sarà quello di avviare un dialogo attivo con il mondo del calcio, dai club ai giocatori fino ad allenatori, tifosi e media. L’obiettivo è facilitare lo sviluppo di un modello sportivo sostenibile per le competizioni europee che curi gli interessi di tutti”, si legge nella nota diffusa da Reichart.
Una volontà di non andare più muro contro muro con le istituzioni calcistiche europee ma di recepire alcune delle riserve avanzate dalle componenti del mondo del calcio che traspare non solo dai toni concilianti ma anche dalla tempistica del comunicato con cui è stato reso noto il rilancio del progetto della Superlega. Il primo, di un anno e mezzo fa, è stato diffuso a mezzanotte, come i complottisti o i golpisti, quest’ultimo di prima mattina.
Superlega, nuovo progetto: competizione con promozioni e retrocessioni
Differenze tra le due versioni del suddetto progetto non solo formali, cioè nello stile della comunicazione, ma anche sostanziali. Diciotto mesi fa la parola chiave della Superlega era “torneo chiuso“, riservato cioè solo all’elite del calcio europeo, mentre nella sua versione aggiornata dovrebbe essere una “competizione con promozioni e retrocessioni“. Quello che non muta, invece, è il fine che si prefigge il progetto: l’implementazione di un modello sportivo sostenibile che traghetti il calcio europeo nella modernità per vincere le sfide mondiali nel settore dell’intrattenimento.
Un obiettivo non più differibile in quanto, come si legge nella nota rilasciata da Bernd Reichart, “l‘attuale situazione del calcio europeo è caratterizzata da una serie di sfide che non si risolveranno da sole. I presidenti di Real Madrid e Barcellona, insieme al presidente della Juventus, hanno recentemente esposto le loro opinioni sui problemi che lo sport sta affrontando. Credo che stiano ponendo le domande giuste e sono personalmente disposto ad ascoltare voci diverse in modo che la comunità calcistica europea possa trovare insieme le risposte giuste. Ci vogliono serie riforme“.
