Roma, Wijnaldum riprende ad allenarsi: l’infortunio sembra essere sulla via dello smaltimento. Respira Mourinho, le possibili combinazioni.
Roma, rientro Mondiale. I giallorossi, oltre ad accogliere Solbakken, sono pronti a salutare nuovamente Gini Wijnaldum: l’olandese ha rinunciato al Qatar per via di un infortunio altamente invalidante che non gli ha nemmeno permesso di iniziare la stagione con Mourinho. Considerato l’uomo chiave della nuova Roma insieme a Dybala, Wijnaldum deve accontentarsi di attendere in tribuna per tutta la prima parte di stagione. Ora l’infortunio sembra essere quasi archiviato: l’olandese si allena e lascia sperare i romanisti, i tifosi lo attendono. La squadra lo brama.
Finalmente una pedina centrale nel gioco dello Special One torna al suo posto. Il ruolo naturale del 32enne è centrocampista centrale, ma può anche giocare come trequartista o mediano. La duttilità che serve a Mourinho. Spesso, in quel ruolo, fa giocare Camara, ma è ovvio che si fida meno. Anche se il ragazzo ha fatto vedere buone cose. Meno Cristante e Pellegrini che, nella prima parte di stagione, sono andati a corrente alternata come tutto il gruppo romanista.
Roma, Wijnaldum rientra in gruppo: come cambiano gli schemi
Gestire il triplo impegno (con Europa League e Coppa Italia) diventa imperativo categorico, così come la necessità di avere un turnover serrato. Wijnaldum servirà proprio a far rifiatare quegli elementi che riposo ne hanno con il contagocce: nell’ipotetico 4-2-3-1 Wijnaldum giocherebbe al posto di Zaniolo (volendo sfruttare le sue abilità sulla trequarti) pronto a servire Abraham. Oppure nel 3-5-2 farebbe quello che ha cercato di fare Matic: impostare con precisione e pazienza.
Una sorta di lavoro sporco che in passato toccava o a Pjanic o a Nainggolan per andare indietro soltanto leggermente. Nomi pesanti di cui l’olandese non teme il confronto: Strootman docet. Sicuramente Mourinho tira un sospiro di sollievo, ma gli alibi sono finiti. Non c’è più tempo per rimandare: la Roma deve ritrovare ritmo e punti, ora che gli uomini ci sono (quasi) tutti.