In un’intervista esclusiva rilasciata a Calciomercato.it l’ex capo della Procura Federale Stefano Palazzi usa un paragone forte.
Mentre la stagione calcistica si avvia verso il momento dei verdetti più attesi, si gioca anche sul campo della giustizia sportiva. Il polverone alzatosi dopo l’inchiesta Prisma ha portato alla luce un modus operandi che ha già portato ad una penalizzazione di 15 punti la Juventus e potrebbe non essere finita qui. In tanti hanno rievocato il ciclone Calciopoli, che nell’estate del 2006 sconvolse la Serie A. E’ tornato a parlarne uno dei protagonisti, Stefano Palazzi, già procuratore nel caso Calciopoli e nello scandalo del calcioscommesse del 2011.
Parole piuttosto forti riguardo i nuovi casi che animano le vicende che tengono banco nella giustizia sportiva italiana. A pronunciarle è il presidente della corte d’appello militare di Napoli, che è stato raggiunto dai reporter di Calciomercato.it presso l’Università Luigi Vanvitelli di Napoli. Stefano Palazzi è intervenuto questa mattina in occasione di un seminario intitolato “Riforma dello sport e ruolo del giudice sportivo“.
All’incontro hanno preso parte anche altre figure di spicco dell’ordinamento sportivo italiano, tra cui Piero Sandulli, vicepresidente della Corte di Giustizia della Federcalcio dal 2012, ma anche Gerardo Mastrandrea, che ricopre il ruolo di Giudice sportivo della Lega Serie A.
Nuova Calciopoli? La risposta di Stefano Palazzi
Il seminario tenutosi a Napoli si è rivelato un’occasione molto ghiotta per avere un’idea su quale piega stiano prendendo i processi scaturiti dall’inchiesta Prisma. Ne hanno approfittato i colleghi di Calciomercato.it, che hanno raggiunto il procuratore già coinvolto nel caso Calciopoli per rivolgergli alcune domande.
“E’ un momento molto importante, con tanti temi in ballo. Le decisioni emanate ed il lavoro svolto evidenziano una grandissima autorevolezza che va riconosciuta alla giustizia sportiva. Fa parte di uno sforzo molto importante per far sì che si valorizzi sempre di più la professionalità dell’ordinamento sportivo – ha detto Palazzi – Esiste una multidisciplinarietà difficile da trovare in altri ambiti giustiziali. Tuttavia c’è grande fiducia nella voglia di migliorarsi da parte della giustizia sportiva“.
Alla domanda se i casi all’ordine del giorno possano essere definiti una “nuova Calciopoli” Palazzi ha un po’ glissato, ma al tempo stesso ha ribadito un concetto importante. “Le decisioni da prendere da parte della giustizia sportiva sono tante con possibili ricadute in grado di influire pesantemente sul profilo non solo sportivo, ma anche economico. – sottolinea Palazzi – Questo è sotto gli occhi di tutti, così come l’attenzione da parte dell’ordinamento sportivo verso certi fenomeni e la ricerca del modo migliore per contrastarli“.
