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Serie A, recuperi extralarge: quanto si gioca in più rispetto alla passata stagione

Serie A

Continua l’esperimento del gioco effettivo con recuperi anche a due cifre: il confronto con la scorsa stagione è netto. 

Il calcio si modifica e il maxirecupero ne è una prova tangibile. Nelle prime tre giornate di campionato, infatti, le indicazioni arrivate dal raduno degli arbitri si sono rivelate veritiere. I numeri spiegano come siano stati dati 85 minuti di recupero in più rispetto allo stesso periodo dello scorso campionato. Praticamente si tratta di una partita intera. Questo ha però portato benefici sotto il piano del gioco effettivo, passato dai 54 minuti e mezzo di media a partita delle prime tre giornate del 2022/23, ai 56’45” di quest’anno. Insomma, l’esperimento di aumentare il tempo di gioco sembra andare a buon fine.

I 60′ continuano ad essere l’obiettivo dei vertici del calcio e si continuerà dunque a insistere in questo senso. Le parole di Rocchi, che qualche settimana fa aveva declinato la possibilità dei maxi-recuperi, sono state smentite dai fatti. Le eccezioni, però, non mancano e non è detto che più minuti di recupero corrispondano a più minuti di gioco effettivo. Se si prende come esempio la partita tra Hellas Verona e Roma, il direttore di gara Doveri ha concesso ben 19 minuti di recupero totali (6 nel primo tempo e ben 13 nel secondo). Nonostante ciò, il match del Bentegodi risulta essere quello nel quale si è giocato meno in questo inizio di stagione, con appena 47’25” di gioco effettivo.

Serie A, maxi recuperi e gioco effettivo

Ad aumentare non sono stati solo i minuti di recupero, ma anche quelli di gioco effettivo. Si parla infatti di 80 minuti in più rispetto alle prime tre giornate di campionato dell’anno scorso. Insomma, il recupero considerato extra large, visto per la prima volta durante i Mondiali in Qatar, sta sempre più diventando una realtà concreta anche del nostro calcio. Un esperimento che ha fatto sgranare gli occhi ai tanti appassionati, dividendo tra chi lo considera inutile e chi invece lo reputa in maniera positiva.

Rocchi
Il designatore arbitrale Gianluca Rocchi – TvPlay.it

Boban, ad esempio, ha affermato che recuperi così lunghi sono un danno per il benessere dei giocatori. Puntuale la risposta di Pierluigi Collina, Gran Capo degli arbitri a livello mondiale: “Calcolare il tempo di recupero non influisce negativamente sulla salute dei calciatori, semplicemente perché lo compensa e non lo aggiunge”. La strada è stata dunque tracciata e difficilmente si tornerà indietro. Anzi, è probabile che diventi sempre più normale vedere recuperi a due cifre. L’obiettivo che si sta ponendo la classe arbitrale è di aumentare lo spettacolo, anche se nelle competizioni europee, al momento, si rimarrà con il format classico.

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