Il centrocampista biancoceleste ha rivelato alcune delle personalità più particolari dello spogliatoio della Lazio: le sue parole.
Nel calcio, si sa, lo spogliatoio è luogo sacro dove nascono e fioriscono le grandi vittorie e i successi più importanti. Ogni squadra ha al suo interno delle personalità più o meno iconiche in grado di trascinare la squadra. Che sia con dei semplici gesti quotidiani o attraverso l’utilizzo delle parole, ogni calciatore sa che ha sempre qualcosa da trasmettere. Per raggiungere gli obiettivi prefissati, infatti, il primo mattoncino su cui deve lavorare un allenatore è creare un clima il più possibile equilibrato all’interno dello spogliatoio.
Dentro quelle quattro mura, infatti, i compagni di squadra diventano come fratelli con cui condividere un percorso univoco. Si gioisce insieme, così come ci si rialza dopo le sconfitte, cercando di ritrovare motivazioni e voglia di vincere. Ecco perché ogni personalità aggiunge sfumature che non possono essere trascurate. Le migliori squadre della storia e quelle che hanno abbracciato i traguardi più prestigiosi, avevano come qualità comune uno spogliatoio unito e impossibile da scalfire davanti alle difficoltà.
Lazio, Cataldi svela alcune curiosità sullo spogliatoio biancoceleste
Quanto succede quotidianamente all’interno di quel luogo tanto sacro e rappresentativo per qualsiasi appassionato di calcio, specialmente ai più alti livelli del mondo del calcio, desta sempre particolare curiosità. A svelare alcuni aneddoti riguardo allo spogliatoio della Lazio ci ha dunque pensato il centrocampista Danilo Cataldi, intervenuto a Radiosei per raccontarsi a trecentosessanta gradi tra presente e futuro, smascherando chi dei suoi compagni è tendenzialmente più spigliato e si fa sentire e chi invece tende a essere più riservato.

“Dei più simpatici ce ne sono tre o quattro, faccio il nome di un insospettabile, Lazzari. Sembra serioso, ma dentro lo spogliatoio si fa sentire positivamente. Per quanto riguarda la seconda, per ora dico Kamada. Lo conosciamo ancora poco, ma piano piano lo porterò a cambiare“. Personalità differenti, è vero, ma ognuno in grado di dare il suo apporto alla causa.
La Lazio ha cambiato tanto nell’ultimo calciomercato estivo, in particolare con la cessione di una bandiera come Milinkovic-Savic dopo 8 anni di permanenza nella capitale. Di conseguenza è probabile che i biancocelesti debbano ancora individuare quei calciatori in grado di essere una guida all’interno dello spogliatoio, compito che, ancora di più in questi casi, spetta a quei profilo più esperti e ormai da tempo presenti in rosa.