I primi effetti dell’abolizione del decreto crescita iniziano a vedersi subito negli obiettivi di calciomercato delle big. È cambiato tutto.
Il campionato di Serie A sta vivendo un momento molto particolare e si trova probabilmente all’ennesimo “bivio”. Dopo anni passati a piangerci addosso per gli scarsi risultati dei nostri club, nella scorsa stagione si è registrata la grande riscossa con una foltissima densità di club dello stivale nelle fasi finali delle competizioni UEFA, fino ad avere un’italiana per ognuna delle finali, anche se poi alla fine sono uscite tutte e tre sconfitte.
Questo risultato però ha fatto porre altri interrogativi, legati soprattutto agli scarsi risultati della nazionale azzurra, escluso l’exploit dell’Europeo 2020. Il problema infatti sarebbe stato individuato nella risibile presenza di calciatori italiani nelle principali squadre, oltre che alla fatica che fanno i giovani prima di iniziare a vedere con continuità il campo nelle squadre di vertice.
Un trend che negli ultimi tempi sta iniziando a invertire la rotta, basti guardare le rappresentanze azzurre nell’Inter e nella Juve o quanti ragazzi della primavera stia lanciando ultimamente Pioli nel suo Milan. Nel frattempo però nel resto d’Europa i top club continuano a fatturare cifre irraggiungibili per le dirigenze italiane e sul mercato sembrano impossibili da contrastare. Ancora di più ora che il governo ha abolito il decreto crescita, che prevedeva delle sostanziose agevolazioni fiscali per i lavoratori che arrivavano dall’estero.
Effetti dell’addio al decreto crescita: si torna a comprare in Italia
Notare bene, comprare in Italia non significa necessariamente comprare italiani, senza dubbio però è l’inizio di un nuovo approccio alle campagne di rafforzamento. I primi tempi saranno sicuramente più complicati, ma non è un caso se diversi obiettivi che venivano sbandierati fino a qualche mese fa, ora sono stati sostituiti da altri.
Da Koopmeiners che la Juventus ora cerca più insistentemente, al forcing finale del Napoli per Samardzic, per il quale le parti sono ormai ai dettagli. Inoltre alla Juve non dispiacerebbe nemmeno Felipe Anderson in procinto di svincolarsi dalla Lazio. Il segnale è molto chiaro, a parità di condizioni fiscali, meglio un calciatore che conosca già la Serie A, ma non solo.
Parallelamente sta tornando in auge anche il mercato dei giovanissimi, come dimostra il testa a testa tra Roma e Frosinone per Huijsen, 18enne difensore olandese di proprietà della Juventus. Il Milan invece sembra abbandonare la pista Lenglet per concentrarsi sulla pista che porta al duttilissimo Terracciano dell’Hellas Verona.