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Juventus, penalizzazione per plusvalenze: esiste il precedente

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La Juventus dopo la crisi sul campo passa a quella in tribunale, tra gli scenari non si esclude la penalizzazione, c’è un precedente.

La Juventus quest’anno ha iniziato decisamente male sul campo. Praticamente spacciata in Champions League e già fuori dalla corsa Scudetto, ora i bianconeri si trovano nei guai anche con l’inchiesta plusvalenze. Gli scenari non promettono nulla di buono e i tifosi temono che tra le possibili conseguenze dovute alle irregolarità della dirigenza. Esiste un precedente in cui per un caso analogo è stata applicata anche la penalizzazione in termini di punti, ma si può rischiare anche l’esclusione dal campionato.

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Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. (ansa)

I tifosi della Juventus questa mattina si sono svegliati in un incubo a occhi aperti. In una giornata già delicata sportivamente, perché i bianconeri si giocano le già misere speranze di qualificazione a Lisbona contro il Benfica, la situazione in tribunale non sorride affatto. Le indagini preliminari inerenti all’inchiesta sulle plusvalenze infatti hanno fatto emergere ben 200 milioni di euro non dichiarati nelle perdite del club nel triennio 2018, 2019 e 2020.

L’accusa ha addirittura chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, uno dei 16 coinvolti, tra cui figurano anche Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene. Oltre ai rischi che corrono i soggetti coinvolti però si aggiungono anche quelli per la squadra. Non è per nulla escluso infatti che ulteriori sviluppi potrebbero creare le condizioni per una penalizzazione in classifica in campionato in corso e anche peggio. Esiste un precedente per un caso analogo.

Juventus ipotesi penalizzazione, il precedente del 2018

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Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene. (ansa)

La Juventus e i suoi tifosi tremano. Il vaso di Pandora dell’inchiesta plusvalenze è appena stato scoperchiato e quello che è sta succedendo in queste ore è solo l’inizio. Non può dormire sonni tranquilli nemmeno Max Allegri, già in seria difficoltà dal punto di vista sportivo. L’ipotesi penalizzazione è reale ed è già avvenuta neanche troppo tempo fa.

Nella stagione 2018 il Chievo Verona fu condannato a 3 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella stagione sportiva in corso oltre ad un’ammenda di 200mila euro. In quel caso ci furono le intercettazioni telefoniche a rivelare una “reiterata violazione ed elusione delle norme di prudenza e correttezza contabile“, questione regolata dall’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva della FIGC.

I rischi effettivi ed i parallelismi col caso Chievo

Il comma 1 fa riferimento al “fornire informazioni mendaci, reticenti o parziali” oppure mettere in atto “comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica” in poche parole, mettersi d’accordo sulle valutazioni dei giocatori al fine di ottenere le plusvalenze in maniera funzionale, finalizzata ad aggiustare il bilancio.

Esiste però anche uno scenario peggiore, come previsto dal comma 2, riferito a comportamenti di “chi tenta di ottenere l’iscrizione a una competizione cui non avrebbe potuto essere ammessa“. Se si verificasse questo scenario le conseguenze potrebbero andare dalla penalizzazione in classifica fino addirittura all’esclusione dal campionato. Nel caso Juventus le intercettazioni devono ancora essere esaminate, ma il rischio ora inizia a diventare molto alto.

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